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Ambiente

  •         “Messaggero” Allarme ambiente, cresce l’effetto serra
    Si sciolgono le nevi del Kilimangiaro

    SAN FRANCISCO - Se il globo continua a riscaldarsi al ritmo attuale, nel giro di 15-20 anni non resterà più traccia delle nevi perenni del Kilimangiaro, la montagna più alta del continente africano(Tanzania), celebrata da un racconto di E. Hemingway. E’ in questi termini l’allarme lanciato da uno dei maggiori studiosi del fenomeno della sparizione dei ghiacciai, Lonnie Thompson, della Ohio State University.
    ……Il fenomeno che colpisce l’altura africana sarebbe generalizzato: il sistema di ghiacciai di Quelccaya, nelle Ande peruviane, è diminuito di un quinto dal 1963 e, in particolare, quello noto con il nome di Qori Kalis denuncia un’accelerazione del calo di superficie: nel ‘95-’98 ha perso progressivamente 48 metri all’anno.

    (20 febbraio 2001)

  • RA - Le Scienze SpA – Il Mediterraneo si restringe
    (Uno studio sull’andamento degli ultimi 40 anni rivela una diminuzione del livello delle acque di 1.5 mm all’anno)
    Mentre gli oceanografi di tutto il mondo prospettano un peoccupante aumento dei livelli marini, il Mediterraneo sembra seguire tendenze diametralmente opposte.
    Nel novecento, il livello delle acque marine si è innalzato in media di 10-25 cm. E il Mediterraneo si è uniformato all’inclinazione generale fino agli anni sessanta; poi, negli ultimi 40 anni, è calato di 3.5 cm, regredendo a livelli che non si erano più registrati dopo gli inizi dell’ottocento, e la sua contrazione procede al ritmo di 1.4 mm all’anno. Questi sono i risultati delle ricerche effettuate presso il Southampton Oceanography Center, che ha analizzati i dati raccolti da 7 centri di rilevamento nel Mediterraneo. Nonostante alcune difficoltà metodologiche …. Nelle regioni settentrionali, tirrenica ed adriatica, la tendenza è indubbia. L’ipotesi è che correlato alla diminuzione del volume del Mare Nostrum sia un aumento della sua salinità e quindi della sua densità, dovuto in parte ad un fattore meteorologico e in parte ad un intervento umano diretto. Il Mediterraneo subisce un fenomeno climatico particolare: dal 1960, l’innalzamento della pressione atmosferica ha indotto una maggiore evaporazione ed una riduzione delle precipitazioni, influendo così sulla concentrazione salina. Un ulteriore contributo lo hanno dato le opereazioni di canalizzazione e sbarramento del corso dei fiumi, le cui acque partecipano ora in minor misura alla diluizione di quelle marine. Così il Mediterraneo si restringe, mentre, a far sembrare il fatto ancor più paradossale, i vicini Atlantico e Mar Nero si alzano di 1-2 mm all’anno.

    22.06.2000

  • RA.- Le Scienze SpA – L’innalzamento dei mari è selettivo
    (I dati mostrerebbe anche un aumento del ritmo dello scioglimento)
    Secondo Mitrovica …. gli effetti del riscaldamento del nostro pianeta è che il livello degli oceani è variato a seconda della posizione geografica considerata. Gli scienziati hanno assunto che lo scioglimento dei ghiacci del polo Sud o della Groenlandia avrebbe l’effetto di far abbassare il livello dei mari nelle zone più vicine. La spiegazione deriva dal fatto che i ghiacci esercitano un’attrazione gravitazionale sulle acque vicine, aumentandone il livello; man mano che i ghiacci si sciolgono, l’attrazione diminuisce ed il livello si abbassa. Lo stesso è vero nel caso dell’Antartide, dove lo scioglimento dei ghiacciai non provocherebbe un innalzamento delle acque in Australia, ma nell’emisfero Nord.

    22.02.2001

  • RA. - Le Scienze SpA – La febbre del pianeta
    (Il riscaldamento globale sarebbe di proporzioni superiori a quelle previste)
    Secondo le più recenti previsioni dell’IPCC gli oltre 100 scienziati impegnati nello studio dell’aumento globale della temperatura e dei cambiamenti climatici ad esso connessi hanno, emesso un verdetto:
    -la temperatura globale media della Terra è destinata a salire due volte di più di quanto si era calcolato solo 5 anni fa. L’escursione ora paventata è di 6 gradi rispetto al valore del 1990.
    -il fenomeno non è giovane, l’azione dei gas-serra fu ipotizzata per la prima volta nel 1896 da un chimico svedese che già intravedeva nelle azioni umane un fattore di rischio da non sottovalutare.
    -le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica sono aumentate del 30 %, quelle dell’ossido di azoto del 15% e quelle del metano addirittura raddoppiate.
    -il riscaldamento della superficie terrestre deriva in massima parte dall’amplificazione   dell’effetto-serra   operato dai gas atmosferici. L’entità dell’influenza dell’attività solare è tutt’ora controversa.
    -Per quanto l’interazione tra la causa naturale e quella antropogenica sia complessa, attualmente gli effetti delle attività umane si stanno intensificando e stanno assumendo un rulo preminente.
    -E mentre la questione cerca di essere vagliata da sempre più precisi modelli matematici, i ghiacci polari continuano a sciogliersi, i livelli oceanici a salire, gli eventi atmosferici estremi a farsi più frequenti, le inondazioni colpiscono il nord-est dell’India, della Cina, del Brasile, della Russia e del Mozambico.

    (Monica Oldani)
    23.11.2000

  • RA - Mailgate.it 23.02.2001 – Praia a Mare : Oltre 80 morti sospette in 20 anni.
    Oltre 80 morti sospette negli ultimi 20 anni  a Praia a Mare: operai deceduti per vari tipi di tumori, a causa di coloranti che venivano usati per la coloritura di lane e tessuti in una fabbrica. Tutti sono stati a contatto con fumi,polveri e sostanze varie, contraendo diversi tipi di tumori. Morti tumorali avvengono in tutto il territorio.
    Sintomi (che raccontano le vedove e gli operai): stanchezza e atroci mal di testa; nausea e terribile puzza addosso (morte tumorale ai bronchi). Il prete di Acquafredda, rompe il silenzio e denuncia durante l’omelia di un funerale di un suo amico deceduto: “Si lavora per vivere non per morire” ha dichiarato. Ricorda ancora il film Erin Brokovict, una fabbrica in America inquinava il territorio circostante provocando la morte per tumore di operai e cittadini. “ Queste sono cose che succedono in America, dice il prete, qui siamo in Calabria, a Praia a Mare.

IL MEDITERRANEO
(spunti di riflessione tratti da: "Il Mediterraneo Ambiente e tradizioni" di O. Ribeiro, Ed. Mursia ed Altri)

"I salvatori del mondo sostengono che,nel nostro tempo,tutti devono vivere secondo gli stessi modelli,senza che si tengano in alcun conto abitudini,gusti,preferenze o vantaggi locali" (O. Ribeiro)


·    -Non abbondano le opere di sintesi geografica sul Mediterraneo; bisogna rivolgersi alla letteratura straniera ed a scritti di vari decenni fa; ora tutti sanno quali profonde trasformazioni siano intervenute e siano tutt'ora in atto nella geografia del nostro bacino marittimo.
·    La cultura mediterranea va scomparendo salvo sporadici segni per effetto delle spinte delle tecnologie moderne che tendono ad uniformare ed a livellare.
·    Il Portogallo, situato alle porte del Mediterraneo, è caratterizzato,per metà del suo territorio,da vigorosi influssi mediterranei anche negli aspetti dell'ambiente naturale dove sopravvivono motivi tradizionali nella vita e nelle opere dell'uomo.
·    Raccontare la storia del Mediterraneo è una lezione di aderenza all'umile ed all'oscura realtà che tutti i giorni si rinnova nelle città e nelle campagne,lungo le coste e sulle montagne.
·    Visitando il mondo si può comprendere meglio l'originalità del Mediterraneo e la sua vigorosa proiezione nel mondo.
·    Libri sul Mediterraneo:    1-Portogallo, il Mediterraneo, L'Atlantico- Orlando Ribeiro 1943
  2-Geografia e civiltà- O. Riberio 1943
  3-Principi di geografia umana- Vidal de la Blache
  4-Mondo Mediterraneo- Fernand Braudel
  5-I lavori ed i giorni (Esiodo)
·    L'immagine del Mediterraneo, non è quella che risulta dalle sue recenti trasformazioni, un mondo sorpassato,ma un mondo che si conserva malgrado le novità che ne trasformano le apparenze.
·    Detto:- Il presente proviene dal passato - Leite De Vasconcellos.
-Il progresso, un grande poeta lo chiamò, un delirio di imbecilli - col tempo si è trasormato in qualcosa di sempre più potente e sempre più pericoloso: un'arma a doppio taglio che qui apre ai popoli, nella fitta selva del destino, un cammino redentore, e che là distrugge implacabilmente le loro radici.
- Con la neve quotidianamente dinanzi agli occhi compresi meglio ciò che sono la melanconia e la nostalgia della terra e delle abitudini familiari ed anche come la vita dello spirito sia l'unico "rifugio dagli affanni"-
-Un libro deve essere concepito per resistere al tempo e perciò poco contano le circostanze nelle quali fu scritto.
-Alle traversie della vita non si può dare risposta più adeguata che quella di mostrare come esse possano ritardare, ma non annullare, la libera vita dello spirito. Ribeiro-
-I figli dei tropici, oggi dovunque e ogni volta in maggior numero,preparati nelle discipline scientifiche del mondo occidentale,possono portare un contributo a questo arricchimento di fatti e di dottrine.
-Ciascuno di noi, per quanto l'esercizio professionale ci prepari ad una visione obiettiva ed equanime, porta nascosta nella propria personalità un'impronta di origine scientifica.
-Un mondo uniforme, per quanto di illustri panni possa rivestirsi,è pur sempre un mondo impoverito.
-Huntington e Toynbee vedono in una certa ostilità della natura lo stimolo del progresso e la sfida che incoraggia, concetti che alcuni fatti suffragano e molti di più contraddicono, la civiltà mediterranea deve certamente molto a questa lotta, temprando negli uomini la forza e la tenacia.
-    Dal ciliegio al castagno, ben mi trovo; dal castagno al ciliegio mal mi vedo. proverbio
-    A chi non ha pecore gli si dia il vomere -proverbio del Portogallo.
-    L'albero fa la terra, privilegi naturali del mondo mediterraneo.
-    La vite tra i Romani era circondata da gran rispetto, essa è l'orgoglio della città, "seguire la sua crescita è un diletto che non annoia "Cicerone.
-    La vite accompagnava la stessa propagazione del Cristianesimo:"costruiva chiese e piantava vigneti"(diploma di Carlo Magno).
-    "Olea prima inter arbores est" I Romani
-    "Non nisi natura parendo vincitur"
-    Nel periodo del pomodoro tutte le cucine sono buone-si dice in Portogallo.
-    L'aratro è il disordine che entra in una casa, proverbio arabo.
-    L'Islam è il deserto, autore mussulmano
-    Il Mussulmano è l'anti deserto -Paul Morand.
-    Il deserto è la seconda faccia del Mediterraneo.
-    I salvatori del mondo sostengono che, nel nostro tempo, tutti devono vivere secondo gli stessi modelli, senza che si tengano in alcun conto abitudini, gusti, preferenze o vantaggi locali.
-    Il sapere popolare, fondato sulla tradizione orale, è un tesoro prezioso che nessuno potrà sostituire.
-    Oggi la campagna è disturbata dal fragore insistente e monotono delle macchine agricole.
-    Mutano i tempi e con essi la tradizionale mentalità. La gente moderna si inorgoglisce tanto da appartenere alla propria epoca, come si vergogna del passato da cui pur trae origine.
-    Il Mediterraneo, nell'insieme, continua, in genere ad essere visto dall'esterno, in una prospettiva che adotta come linea centrale l'Italia e si sviluppa verso la Grecia e l'Oriente.
-    La via dell'espansione delle piante va da Oriente verso Occidente.
-    Con il sudore e con l'ingegno, da molto tempo gli uomini sono legati alla terra del mediterraneo che non produce senza sforzo.
-    Un Tedesco immagina con difficoltà come vivevano i Germani; un Greco vede tutti i giorni,nei campi e nei porti,scene che potrebbero farlo sentire contemporaneo di Omero - J. Sion.
-    L'ulivo definisce il Mediterraneo,le palme da datteri il deserto.
·    Portogallo, terra estrema, marginale in relazione sia al complesso mediterraneo sia al Continente; la prima terra con cui entrano in contatto le masse di aria umida dell'Atlantico, trascinate nel flusso generale della circolazione delle latitudini medie; la prima che scrutò i percorsi oceanici e stabilì, con la frequenza delle rotte, relazioni regolari tra tutte le parti del mondo.
·    Mediterraneo, zona tropicale, le cui forme orografiche sono strane,il suo regime idrico sconcertante, esotica la sua vegetazione, come i modi di vita delle sue regioni, ui abitate da una umanità incapace di elevarsi a quella organizzazione dello spazio che sostenta le grandi densità, là sede dei maggiori formicai umani che si conoscono. Insensibilmente, si delineano i contrasti rispetto alle latitudini medie ed ai paesi altamente industrializzati: un clima dominato dall'alternanza di siccità e di pioggie impetuose e continue, che alterano le roccie sino a una profondità incredibile, un rilievo dalle forme vigorose, superfici spianate di estensione smisurata, ampie vallate, versanti scoscesi e spuntoni rocciosi dalle ripide scarpate; grande città moderne, dallo sviluppo prodigioso e caotico, ed insieme modi di vita primitivi, un'agricoltura ora fatta grazie all'irrigazione e all'accumulazione di lavoro e ingegno, ora derivante dalla depredazione e dall'incendio, distruggendo boschi, degradando i terreni e abbandonando così il suolo sterile e la vegetazione ostile; un vento di speculazione che spira fortemente sopra queste riserve di materie prime naturali o coltivate, tante volte assoggettate ad uno sfruttamento sconsiderato e più che mai soggette all'oscillare dei mercati extratropicali;e,soprattutto, immense aree sonnolente, dominio di civiltà immobilizzate, "sottosviluppate", come oggi si dice, che ancora non conoscono i benefici dell'organizzazione e della tecnica moderna.
·    L'uomo del Mediterraneo: conosce l'atmosfera limpida e secca che ritaglia nella crudezza della luce, i paesaggi estivi;
·    Il lavoro agricolo: seguiva le curve di livello, già per altro praticato da millenni,e con maggiore arte; infatti sono sisteate in terrazzi terre di pendenza molto maggiore, nel Mediterranio, come in altre vecchie civiltà rurali delle Ande o dell'Oriente.
-Gli arcaismi, disprezzabili agli occhi dei visitatori che provengono dai paesi industrializzati, sono tecniche di lavori familiari, anche se ingegnose ed efficaci. In Asia ed in Africa la vita rurale e gli insediamenti di coltivatori faticano sopra una terra che non da redditi senza sforzo, costituiscono, nella maggior parte dei paesi mediterranei, il fondamento della società.
La Regione Mediterranea: comprende tutti i paesi bagnati dal mare interno : Portogallo, Giordania, Iraq, Francia (10% del territorio e 9% della popolaz.), Italia (41% del Territorio e 36% della popolaz.), Albania, Fonte FAO-1959.
Definizione del Mediterraneo: quella corrispondente al clima dell'ulivo.
    Sono 6 paesi europei bagnati dal mare interno, 5 paesi Asiatici, e 5 Africani (una ventina di Stati).
    Popolazione: 1937: 130ml; 1956: 175ml ; 1980 : 330ml;
Natura del Mediterraneo : Viene definita essenzialmente dalla posizione,dal clima,dall'articolazione del suo rilievo. Come individualità umana viene definita:- dai modi di vita e dall'organizzazione politica (impero romano).
    -Il Mediterraneo è un mare tra le montagne. A sud il grande massiccio africano, a nord i frammenti erosi dalle catene erciniche. Il mediterraneo è un mare profondo. Le sue alte coste scendono bruscamente in grandi profondità. I corrugamenti diedero origine alle catene mediterranee e la conseguenza dei corrugamenti è la ricca articolazione delle coste. Il materiale principale dei corrugamenti è il calcare. Detriti ai piedi dei rilievi, delta formati da tutti i corsi d'acqua, coste sabbiose.
I venti nel Mediterraneo: gli Etesii sono venti regolari che in estate soffiano dalla Grecia verso l'Egitto.
Il Clima del Mediterraneo: La fascia climatica che abbraccia il mediterraneo è compresa tra due regimi, differenti ed opposti:
-anticicloni subtropicali, masse d'aria stabile e secca;
-venti occidentali, si caricano di umidità nell'Atlantico si spostano verso est e che sono sempre causa di precipitazioni. Il limite tra i due regimi non è fisso ma varia con il movimento apparente del sole nel corso dell'anno. Questa è l'originalità climatica del mediterraneo, soggetto,nei periodi freddi alle perturbazioni cicloniche, nei periodi caldi, coperto da una massa di grande stabilità e siccità che determina il carattere inconfondibile della sua lunga estate senza piogge. Quando l'anticiclone occupa una posizione molto elevata in latitudine, si possono estendere nel mediterraneo aspetti di clima desertico: atmosfera luminosa e calda, un cielo azzurro ed un solo cocente. Il mediterraneo ed il Tropico secco si fondono.
Le depressioni si hanno nelle stagioni di transizione, quando l'anticiclone subtropicale si ritira o non si espande.
In pieno inverno, tempo luminoso, asciutto con venti impetuosi che favoriscono le gelate ma non causa nevicate. Pioggie autunnali con punta massima in Novembre e Dicembre e pioggie primaverili con un massimo secondario in Marzo. Le estremità italiane sono raggiunte dall'aria umida,proveniente dall'Atlantico, solo alla fine dell'autunno e nel cuore dell'inverno; un solo periodo piovoso, da fine ottobre (o metà novembre) a febbraio (eccezionalmente fino a marzo), con il massimo di precipitazioni a dicembre. I versanti più piovosi sono quelli occidentali e quelli settentrionali,i restanti sono secchi. Le precipitazioni diminuiscono da nord verso sud. Il carattere principale delle pioggie è la concentrazione e la violenza con cui si verificano. Si verificano inondazioni catastrofiche, grandi masse d'acqua che scorrono trasportando e trascinando ogni cosa al loro passaggio. La pioggia cessa bruscamente come è venuta.
Vegetazione nel Mediterranea: Il manto vegetale è caratterizzato dal predominio di alberi ed arbusti sempre verdi contrariamente ai boschi dell'Europa media dove il rigore dell'inverno determina un periodo di riposo vegetativo e quindi alberi spogli. La veemenza dell'estate, il predominio del caldo e della siccità provoca trasformazioni xerofitiche e cioè: foglie coriacee e affilate, lanuginose, resine odorifiche, profumo intenso delle labiate. I boschi primitivi (ormai residui della vegetazione ) erano dominati da : quercus, il leccio, la sughera che esiste solo nel mediterraneo occidentale, pino domestico, corbezzolo, alloro, lentisco, cisti, eriche, le labiate (lavande, rosmarino, timo), la palma nana. Il mediterraneo è una regione priva di boschi per i vari motivi che si sono succediti nella storia. I boschi (si riducono alle pinete lungo i litorali o in alcune montagne meno brulle, prodotto più di rimboschimento artificiale. Grandi estensioni di eucaliptus). La foresta una volta distrutta non trova condizione favorevoli alla propria ricostituzione. Le fasi successive di questa degradazione sono:
1- macchia alta (lecci, querce da sughero, corbezzoli, alberi di modeste dimensioni accompagnati da cisti, eriche e rampicanti) questa formazione vegeta nei terreni sabbiosi e relativamente umidi;
2- macchia bassa ( cisti, arbusti di resina odorifera che tiene lontano il bestiame -Cistus ladaniferus-;
3- Insieme rado ( ciuffi di quercie nane, lentisco con labiate profumate); Il Mediterraneo si identifica con l'area dell'ulivo sensibile al freddo, alle gelate ed all'umidità dell'aria alla mancanza di piogge primaverili ed alla eccessiva siccità tanto come ai danni prodotti dalla pioggia durante la fruttificazione.Il clima preferito: senza irrigazione, inverno mite, precipitazioni moderate, periodo estivo asciutto.
Le lotte nel Mediterraneo:
a- Lotta contro le asperità;
b- lotta contro la povertà dei suoli;
c- lotta contro la siccità;
d- lotta contro l'insalubrità, la malaria, terre acquitrinose;
e- terreni calcari prevalenti, dove il calcare spiega le vicessitudini del suolo e le difficoltà della sua utilizzazione.
La produzione agraria del Mediterraneo: Oggi- piante che sono comuni all'europa,cereali da spiga e patate; piante delle regioni aride, palma da datteri; dei paesi caldo-umidi, mais, tabacco, riso, canna da zucchero arancio; proprie del territorio, l'ulivo, fico, vite, il carrubo, la lenticchia, i piselli, la fava, il lino ed ultima arrivata la barbabietola ed erbe da pascolo.
Dall'Egitto: una varietà di grano ed una di orzo.
Dall'Asia: il lino dai semi fini, il grano tenero,molti legumi e la maggior parte delle piante da frutto: noce, mandorlo, melo, pero, melo cotogno, pesco, albicocco, melograno, ciliegio.
Le colture più antiche: il frumento, l'orzo ed i cereali.
Ancora prima dei Fenici e dei Greci: il vino e l'olio ed il pane (o meglio torte di farina cotte alla brace), il fico, una varietà di fagiolo, la fava, i ceci, la fibra tessile, il lino.
Dalle conquiste di Alessandro vennero: il pesco e l'albicocco, il cedro, il cotone.
Durante l'impero di Giustiziano: il gelso, il baco da seta, che si diffusero a partire dal sud dell'Italia.
Dai popoli Germanici: segala.
Dagli Arabi: il riso, il limone, l'arancia amara, la canna da zucchero.
Dall'America: mais, il fagiolo, la patata, il tabacco, l'agave americana e l'opunzia (o fico d'India).
Dalla Cina i Portoghesi portarono: l'arancia dolce.
La base dell'agricoltura delle terre basse (dove la foresta primitiva fu estirpata): i cereali - sementi - (gli alberi da frutta sono posti intorno l'abitazione per lasciare libero il lavoro dei campi)
La collina e la montagna : gli alberi e gli arbusti. La castagna sulla montagna, il fico e l'opunzia in collina con l'olivo e la vite.
Il rendimento della semina: 13 q.li per ettaro nel sud della Francia ed in Jugoslavia; 12 in Grecia; 9 nella penisola Iberica ed in Turchia; 8 in Marocco settentrionale; 7 in Algeria; 5 in Tunisia;( 36 in Olanda; 27 in Gran Bretagna).
A proposito della vite, pare che in Grecia, per la prima volta, la selezione e l'ibridazione crearono, tra i piccoli ed acidi frutti di una vite rampicante, i grappoli grandi e succosi dai quali si può fare il vino.
La montagna fa risaltare i frutti più per il loro sapore ed aroma che non per la grandezza.
La potatura della vite: la potatura le abbrevia la vita meno di 30 anni mentre la vite spontanea e rampicante può vivere secoli.
La conservazione del vino crea la diffusione dell'arte della ceramica. Nell'antichità era conservato, Grecia e penisola Iberica, in grandi orci di argilla spalmati di pece per renderli impermeabili,coperti da una pelle di capra e con un'apertura per la cannella. Ancora oggi in Grecia il vino comune ha un pronunciato gusto di resina. Poi vengono sostituiti con gli otri facili da collocare sul dorso degli animali.
L'orto nel Mediterraneo: Primo problema l'irrigazione. Se l'irrigazione si installa il rendimento del terreno irrigato è elevato in quanto l'acqua si regola alle necessità della pianta.
Dal sec. XIX : la seta (il baco si nutre con la foglia di gelso, la carta è rifornita oggi in parte con i pioppi irrigati, la coltivazione dei fiori, di cotone, gli aranci, la canna da zucchero, il riso, la coltura degli ortaggi).
Il clima ed il calendario rurale: per San Michele -29 Sett., le piogge dell'equinozio indicano l'inizio dell'annata agricola, preparazione del suolo ammorbidito, inizio delle semine, vendemmie, raccolta frutti. Nel periodo fresco, Ottobre, la raccolta e la molitura delle olive, così la castagna. Nel periodo freddo e secco, indurendo il terreno, impedisce i lavori agricoli. Nelle aree di coltura estensiva di cereali si fa l'aratura preparatoria e qualche tempo dopo si compie un'altra aratura perpendicolare alla prima. Cominciano frattanto a spuntare i germogli e si procede alla monda dalle erbacce. Alla fine della primavera, si trapianta il riso. Segunono le mietiture, la raccolta dei cereali e subito dopo l'estrazione del sughero, si raccoglie ora la maggior parte della frutta. Le terre non irrigue con l'estate passano all'immobilismo. Nel terreno irriguo, per contro, l'estate è l'epoca dell'irrigazione i lavori della terra.
L'alimentazione nel mediterraneo: l'alimentazione ha una oscillazione nel corso dell'anno, dieta monotona d'inverno a base di grani e patate, dieta varia dalla frutta alla verdura in estate. Alimentazione ottenuta più dalla terra che dalla pesca e dal bestiame.
-cuscus : cereali cotti a vapore in uso in tutto il mondo mussulmano.
-churrerias : in Spagna, frittata di farina in lunghi cordoni arrotolati che servono per inzuppare nel caffè o nel cioccolato.
-farinata : In Liguria, come la churrerias, farina di frumento e ceci ed abbondanza di olio.
-pizza : Napoli, farina di frumento, olio, pomodori.
-insalate : durante l'estate, frutti ricchi di acqua, cibi piccanti che stimolano l'appetito ridotto dal caldo.
-frutta ed i sapori profumati dell'orto.
-carne: maiale, bovini ed ovini, montone (mussulmani).
-pesce: sardine e tonno,merluzzo.
-sale : estrazione elevata.
Popolazione del Mediterraneo: intorno i 250 milioni (4% della popolazione mondiale su 1.5% della superficie emersa). I paesi sono 15.
I Cetacei nel Mediterraneo: Delfino, Balenottera, Capodoglio, Globicefalo, Zifio, Grampo, Tursiope, Stenella striata.

Il Mediterraneo appare, nel complesso europeo moderno, come la regione più ricca di varietà e di particolarismi locali, ma allo stesso tempo come la più originalmente unita, nel clima, nel paesaggio, nelle produzioni, nel lavoro degli uomini. Nell'evidente unità e nel suo apparente declino appare immerso in una specie di letargo. L'unità si basa da un lato, su una triada agraria - il pane, il vino e l'olio- l'organizzazione agraria ed il commercio, dall'altra l'intensa vita di relazione tra le città.
La decadenza del Mediterraneo si deve: - al crollo dell'Impero Romano.

L'Italia è uno dei Paesi aderenti alla Convenzione di Barcellona voluta in sede ONU per proteggere il Mediterraneo dai gravi problemi che rischiano di comprometterne la salute, come inquinamento e squilibri biologici. Vero è che il Mediterraneo non riguarda solo il nostro Paese, eppure proprio l'Italia pare meritarsi un voto piuttosto negativo per la scarsa attenzione prestata al problema, a cominciare dalla salvaguardia delle coste.
Nei comuni costieri sono state costruite circa 7.765.172 abitazioni (pari al 32% del totale nazionale) destinate al turismo ed ai soggiorni estivi, utilizzando qualcosa come 150 milioni di metri cubi di cemento. Altro grave danno è l'erosione - interessati al fenomeno circa 1.500 Km di costa - causata sia dai dissesti idrogeologici del terreno sia dalle opere di sbarramento che diminuiscono l'apporto di sedimenti dei corsi d'acqua. Infine l'Inquinamento delle acque: In Italia risultano non balneabili circa 600 Km di coste. Nel Mediterraneo si riversano gli scarichi fognari ed industriali di tutti i Paesi costieri e più di 60 grandi impianti, tra industrie chimiche e raffinerie, vi scaricano ogni anno 1 miliardo e 200 mila tonnellate di acque reflue (ossia composte da metalli pesanti ed altri inquinanti) . Inoltre non bisogna dimenticare che nel Mediterraneo circola il 20% del traffico mondiale di greggio essendo, quella che passa per il Mediterraneo, una delle più importanti rotte del petrolio.
Uno strumento considerato tra i più utili per la protezione delle coste e vita marina è l'istituzione delle riserve marine. La Legge Galasso del 1982 - che prevedeva tra l'altro la costituzione di 20 riserve marine - è però rimasta sostanzialmente inapplicata. (Dal dossier "Il patrimonio costiero italiano" - TCI) .

Notiziari sul Mediterraneo:

-Università degli Studi Mediterranei 2001 Dip. Architettura.
Ha organizzato n.2 Forum "Le città del Mediterraneo"
Dir. : Massimo Giovannini
Lo Scrittore Vincenzo Consolo - Racconta "il villaggio e la piazza nella letteratura meridionale"
Nel 1998 si è tenuto il I° Forum

-Comune di S. Pietro a Maida (4/7/01) La Fondazione "Università Italiaca"
Prof. Mario Giancotti
Realizzazione di un Centro museale internazionale per la valorizzazione delle diversità alimentari del Mediterraneo.

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